Rendicontazione di sostenibilità: contesto europeo e italiano a confronto

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La rendicontazione di sostenibilità è diventata un elemento cruciale per le aziende che
operano in Europa e in Italia, riflettendo una crescente consapevolezza della necessità di
pratiche commerciali responsabili. Questo tipo di rendicontazione consiste nel comunicare
in modo trasparente le prestazioni ambientali, sociali ed economiche di un’organizzazione,
andando oltre il tradizionale bilancio finanziario per includere indicatori di sostenibilità.
Osserviamo ora il contesto italiano.
In Italia, la rendicontazione di sostenibilità ha seguito le linee guida europee, ma con
alcune specificità locali. La normativa italiana ha recepito la NFRD attraverso il Decreto
Legislativo n. 254/2016, che impone alle grandi aziende di presentare una dichiarazione
non finanziaria (DNF). Questa dichiarazione deve coprire temi come l’ambiente, la
gestione delle risorse umane, i diritti umani, la lotta alla corruzione attiva e passiva e gli
aspetti sociali.
Le aziende italiane stanno progressivamente integrando la sostenibilità nelle loro strategie
aziendali, spinti non solo dalla conformità normativa ma anche dalla crescente domanda
da parte degli investitori e dei consumatori. Le organizzazioni più avanzate adottano
standard internazionali come il Global Reporting Initiative (GRI) o i principi del
Sustainability Accounting Standards Board (SASB), garantendo una rendicontazione
dettagliata e allineata alle migliori pratiche globali.

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