INCLUSIVITÀ NELLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI LEGALI: LEGAL DESIGN SIGNIFICA EMPATIA

 In Legal design

Il diritto è, secondo l’opinione comune, un qualcosa di notoriamente esclusivo, destinato ai pochi che hanno il “coraggio” di comprenderlo.

Lo stiamo sperimentando soprattutto in quest’ultimo periodo in cui le nostre regole di vita vengono stravolte dalla sera alla mattina da DPCM, Decreti Legge e Ordinanze Regionali spesso e volentieri incomprensibili ai più.

E ciò non credo sia giusto.

Le leggi sono le “regole del gioco”, delle regole che ci imponiamo per salvaguardare i diritti che abbiamo scelto come fondamentali e che permettono di organizzare e sviluppare la nostra società. È un diritto che esse siano semplici e comprensibili a tutti.

LA SEMPLICITÀ NON È OGGETTIVA

Non è facile semplificare. Per poter semplificare e rendere accessibile a tutti un contenuto legale, una legge, è necessario avere empatia: mettersi nei panni dell’altro. Ciò che può essere semplice per me non sarà sicuramente semplice per una persona di novant’anni. Quindi, sembrerà banale, ma la semplicità non è oggettiva.

Il legal design è la disciplina che si occupa proprio di questo: semplificare un documento legale per renderlo più accessibile, inclusivo. Come? Attraverso l’uso di elementi visivi, come icone, immagini e schemi grafici.

OGNI UTENTE È DIVERSO

La voglia di essere inclusivi, però, rischia di escludere qualcuno. Ad esempio, possiamo semplificare un testo aggiungendo icone oppure immagini che ne spieghino il contenuto ma le persone ipovedenti non lo troveranno più semplice, anzi.

L’utente non è unico. Bisogna accettare e rispettare la diversità per riuscire a semplificare.

Prima di poter produrre un documento, quindi, sarà necessario interrogarsi innanzitutto su chi sarà il fruitore principale, in modo da poter progettare l’esperienza di utilizzo più semplice.

CONSIDERAZIONI FINALI

L’inclusività nella redazione di testi legali passa necessariamente dall’empatia dell’autore. Ci auspichiamo, quindi, che sempre più avvocati prima della domanda “cosa voglio dire?” si chiederanno “a chi sto comunicando?” e adegueranno il loro linguaggio e la struttura del documento di conseguenza.

Avv. Luca Visconti

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